Nonostante le temperature siano ancora clementi, l’inverno è alle porte e l’aumento del prezzo del gas richiede un piano per risparmiare e contrastare il caro-bollette. Riduzione del riscaldamento, ritorno al carbone per un periodo limitato di tempo, stoccaggi e comportamenti virtuosi da parte dei cittadini e delle imprese pubbliche e private: ecco la strategia prevista dal Governo.
L’Italia è pronta a contrastare la crisi energetica
Il Piano di contenimento dei consumi di gas naturale è ufficialmente pronto. Il 6 settembre 2022 il MITE (Ministero della Transizione Ecologica) ha presentato il documento contenente diverse misure da adottare per permettere al Paese di fronteggiare la crisi energetica e, in extremis, anche un’eventuale interruzione delle forniture di gas russe. E, considerando l’attuale scenario geopolitico, è bene non farsi trovare impreparati. Via al cosiddetto “piano sobrietà”, in linea con la direzione verso cui si sta muovendo l’Europa in vista dell’inverno. Ma il Ministero avverte: bisogna partire da subito.
Vediamo insieme i 4 punti salienti del piano.

Secondo uno studio presentato da ENEA sui consumi degli edifici residenziali, il comparto è responsabile del 30% dei consumi di energia. Tra le principali cause spiccano la climatizzazione e l’utilizzo di acqua calda. Per questo, nelle 15 pagine del Piano del Governo, uno dei focus ricade sulla riduzione di un grado per il riscaldamento degli edifici, che per le abitazioni significa scendere dai 20 gradi ai 19.
Inoltre, per l’inverno 2022-2023, sono previste anche restrizioni sul periodo di accensione del riscaldamento: potrà essere acceso infatti per 15 giorni in meno rispetto al solito e un’ora in meno al giorno, a seconda della fascia climatica in cui si trova ogni comune. Sono esclusi da queste regole ospedali e case di ricovero.
A queste misure si aggiunge il potenziamento di una politica volta all’efficientamento energetico e alla produzione di energia da fonti rinnovabili, ma sarà anche potenziata la produzione nazionale di carbone. Si tratta di una fonte fossile inquinante, ma il Governo specifica che questa spinta sarà limitata a un periodo che si concluderà a marzo 2023: una scelta poco green, ma che consentirà un importante risparmio.
Tra le notizie positive, il livello di stoccaggio raggiunto a settembre. Nel Piano è stato esplicitato il raggiungimento dell’83%, un valore in linea con l’obiettivo stabilito di raggiungere il 90% di livello di stoccaggio di gas naturale, necessario per disporre di margini di sicurezza del sistema e affrontare il prossimo inverno.
All’interno del Piano sono previste campagne di sensibilizzazione con il fine di educare la popolazione a una serie di comportamenti da adottare. Si tratta di un obiettivo ambizioso, ma l’aiuto di ogni singolo cittadino potrebbe contribuire a ridurre i consumi di gas, oltre ad avere un impatto estremamente positivo sull’ambiente.
Le misure volontarie consistono nel ridurre la durata della doccia, abbassare il fuoco dopo l’ebollizione dell’acqua in pentola, limitare l’uso del forno, utilizzare lavatrici e lavastoviglie a pieno carino, diminuire l’accensione delle luci e sostituire le tradizionali lampadine con modelli a led. Ma i comportamenti virtuosi non finiscono qua: anche ricordarsi di staccare la spina di alimentazione di uno smartphone o di non lasciare in stand-by la tv possono fare la differenza.
Secondo quanto stimato dal Mite, queste misure potrebbero portare a un risparmio di circa 2,7 miliardi di metri cubi di gas, che aumenterebbe se venissero eseguiti lavori di efficientamento energetico, come l’installazione di pannelli fotovoltaici o pompe di calore. Ed è proprio per questo motivo che le case di nuova costruzione si stanno indirizzando verso un’edilizia sempre più green, con il fine di sopperire all’eccessivo consumo energetico del comporto immobiliare italiano.