Come l’innovazione cambia il mercato: il Box Auto perde valore a causa del car sharing

Il box auto non è più un sogno irraggiungibile per gli italiani, anzi vede le sue quotazioni calare in tutte le città del Paese. L’offerta è aumentata, mentre la domanda, complici diverse cause, è in discesa soprattutto nei centri urbani più grandi. Rispetto al 2013 si nota come la disponibilità dei garage nel mercato abbia visto un incremento del 36%, mentre i prezzi sono calati anche più del 30%.

Le cause

Il trend negativo in questo senso è cominciato inizialmente a causa della crisi, motivo per il quale molte persone rinunciavano ad un box per la propria auto. Un fattore importante è stato poi anche l’introduzione dell’obbligo per i costruttori di dotare ogni nuovo appartamento di un proprio garage. In alcune città, come Milano, i residenti hanno poi visto aumentate le possibilità di parcheggio a zone che sono a pagamento per gli esterni. Anche la creazione di ZTL nei centri storici e le conseguenti limitazioni al traffico hanno avuto il loro peso, ma in quest’ultimo periodo è stato soprattutto il fenomeno del car sharing ad influenzare il mercato dei box auto.

I dati nel dettaglio

La flotta delle auto per il car sharing, o comunque per il noleggio a lungo termine, è ormai arrivata a un milione di unità. Quasi un quarto di tutte le nuove auto immatricolate in Italia nel 2017 era destinato a questo scopo. Gli iscritti a servizi di car sharing sono inoltre arrivati lo scorso anno a 1.300.000, crescendo del 21% rispetto al 2016. Tra questi 820.000 sono quelli realmente attivi (cioè hanno utilizzato questo servizio negli ultimi sei mesi) mostrando un incremento del 38% rispetto all’anno precedente. La rinuncia totale all’auto di proprietà ha riguardato finora già 30.000 persone, sebbene al momento non siano state previste agevolazioni fiscali particolari simili a quelle riservate alle aziende.

Box Auto

Milano e Roma sono le città in cui si sta sviluppando maggiormente questo fenomeno. Qui il numero di veicoli destinati a quest’uso (aziendale e privato) ha raggiunto ormai le 3.100 e 2.100 unità, rispettivamente. Torino e Firenze si comportano allo stesso modo, con flotte di auto per il car sharing di dimensioni poco inferiori.

Considerando il periodo 2013-2018, a Milano il calo dei prezzi per i box auto si attesta in media sul 6,8%, con un aumento dell’offerta superiore al 20%. Se si analizzano però le zone di pregio della città (dove perfino i valori delle case sono rimasti stabili), si nota come in 17 casi su 20 ci siano state diminuzioni di quasi il 20%.

Roma registra invece un calo medio dei prezzi del 21,4%, ma sono altre le città che segnano una diminuzione ancora maggiore del valore dei garage. Genova è al primo posto, con un -33.5%, seguita da Firenze (-29,6%) e Palermo (-25,7%), mentre Bologna, Verona e Torino arrivano subito dopo. L’unica città in leggera controtendenza è Napoli, dove la differenza di prezzi negli ultimi cinque anni è di solo l’1%. Qui acquistare un box può costare in media 46.800 euro, mentre in altri centri come Milano, Roma e Bologna ci si attesta sui 35.000 euro circa. Firenze, Verona e Torino invece si fermano tutte al di sotto dei 30.000 euro di media.

Il futuro

Il fenomeno del car sharing sembra essere il futuro per molti, per le famiglie che lo preferiscono all’acquisto di una seconda auto, ma anche per molti single. Nei grandi centri non si può già più parlare di moda passeggera, e il trend non accenna a diminuire. La mobilità nell’ambito cittadino, di business e anche turistico ne è profondamente influenzata, in un’ottica che si sta evolvendo in questo e altri ambiti verso scenari di condivisione e sostenibilità ambientale.

3 ottobre 2018

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