Il mercato immobiliare italiano continua a crescere, secondo la fotografia dall’ultimo osservatorio immobiliare di Nomisma. Le compravendite immobiliare in Italia nel 2016 segnano una crescita annua del +12,3%.
Data la permanente fragilità economica a livello nazionale, l’istituto sottolinea l’importanza della ripresa nel settore immobiliare per l’economia del Paese.
Lo stretto rapporto tra case e accesso al credito
Le scelte immobiliari delle famiglie italiane sono influenzate dal ricorso a forme di finanziamento, e da variabili come la facilità di accesso al credito, ormai elementi essenziali per imprimere un effetto propulsivo al mercato.
Nonostante la precarietà delle prospettive economiche e la fragilità reddituale delle famiglie, che frenano l’espansione del mercato, si continua a registrare un incremento delle compravendite immobiliari e un lieve calo dei prezzi.
Compravendite immobiliari in crescita e prezzi in calo
Il percorso del mercato immobiliare nei due semestri 2016 è stato complessivamente positivo. La crescita su base annua si attesta attorno al +12,3%. Pesa in modo particolare il settore residenziale, il quale in tre anni è aumentato del +23,3%, mentre per gli immobili d’impresa l’incremento si è limitato ad un +13%.
La ritrovata facilità di accesso al credito da parte delle famiglie italiane ha contribuito in modo decisivo al boom di compravendite: l’incidenza delle vendite finanziate sul totale delle vendite, nel solo 2016, è passata infatti dal 44% al 59,8% attuale.
La ventata positiva che ha sospinto le vendite non ha però influenzato i prezzi delle abitazioni, che hanno proseguito la loro tendenza recessiva, pur mostrando una progressiva attenuazione.
Secondo i dati raccolti su base semestrale, l’oscillazione dei prezzi andrebbe da un -1,1% a un -0,6% nell’ultimo semestre, confermando il calo dei prezzi, con un’ intensità che va però assottigliandosi.
I trend dei mercati immobiliari nelle grandi città
Può essere utile confrontare il valore medio di diminuzione del prezzo di una casa nuova nelle 13 grandi città italiane: siamo passati da un valore di -1,7% nel secondo semestre 2014 al -0,5% nel secondo semestre 2016.
Restando in tema, il rapporto ci mostra i mercati metropolitani del Centro-Nord (Bologna, Firenze, Milano e Venezia) particolarmente attivi e con un ruolo trainante per il rilancio delle vendite.
I mercati del Sud dimostrano invece maggiore staticità: questi, insieme alle città di Roma, Padova e Genova, segnano un dinamismo più contenuto quanto a transazioni immobiliari.
In virtù di questi dati Nomisma prevede per il 2017 una situazione di generale ristagno in quanto a prezzi: saranno poche le avanguardie territoriali che sapranno andare in controtendenza nei prossimi anni.