ISTAT 2016, tra mercato immobiliare e condizioni abitative delle famiglie

Qual è lo stato attuale del settore immobiliare residenziale? I dati contenuti all’interno dell’ultimo Annuario ISTAT ci aiutano a tracciare un quadro completo riferito all’anno 2016. L’annuario ISTAT, infatti offre ogni anno un quadro completo dei fenomeni in atto nel paese, raccogliendo e analizzando i dati esistenti sui vari fenomeni economici e sociali che interessano il Paese, e pubblicandoli a fine anno.

Abbiamo estratto da questo lavoro minuzioso i dati che interessano più da vicino il settore residenziale e il rapporto tra le famiglie italiane e l’ambiente casa e i risultati emersi sono di certo interessanti.

I prezzi del settore residenziale

Costi di costruzione in lieve rialzo

Nel 2015 il costo di costruzione di un fabbricato residenziale è aumentato in media dello 0,4%. Questo dato segna un’inversione di tendenza rispetto al 2014 (-0,1%).

Questo aumento è dovuto soprattutto alla crescita dei costi della manodopera (+1,2%, dal +0,7% del 2014). I rimanenti gruppi di costo, infatti, segnano una tendenza annuale al ribasso: i materiali sono diminuiti del -0,7%, i trasporti del -0,5% e i noli del -0,4%.

Calo dei prezzi, ma inferiore al 2014

Nel 2015 i prezzi delle abitazioni segnano una diminuzione del -2,6% rispetto al 2014 (anno in cui la variazione registrata è stata pari a -4,4%).

Una tendenza dei prezzi che continua al ribasso, ma in maniera più modesta. Ma a cosa è dovuta questa attenuazione del calo dei prezzi delle abitazioni?

Il fenomeno è collegato alla dinamica dei prezzi delle abitazioni esistenti, che registrano una diminuzione annua media (-3,0%) inferiore di oltre due punti percentuali rispetto a quella rilevata nel 2014 (pari a -5,2%).

Anche per le abitazioni di nuova costruzione la tendenza al ribasso continua, ma è decisamente inferiore rispetto alle case esistenti. I dati segnano infatti un calo medio dei prezzi pari a -1,5% nel 2015 rispetto al -2,2% del 2014.

Settore costruzioni

Indice di produzione negativo nel 2105

L’indice di produzione nel settore delle costruzioni segna una variazione negativa nel 2015 rispetto all’anno precedente. In modo particolare, l’indice di produzione corretto per i giorni lavorativi subisce una riduzione percentuale dell’1,8%.

Nel 2014 il calo era stato pari a -6,9%, quindi ben più marcato. Curioso è l’andamento dell’indice di produzione destagionalizzato calcolato su base mensile, che mostra un’alternanza di posizioni negative e positive che hanno raggiunto un minimo nel mese di febbraio (-2,2%) e un massimo nel mese di novembre (+3,0%).

Edilizia residenziale: permessi di costruire in calo

Nel 2015 il numero di fabbricati residenziali nuovi, per i quali sono stati ritirati i permessi di costruire nel 2014, si è ridotto dell’11,9%: siamo passati dalle 19.228 unità del 2013 alle 16.947 unità del 2014.

Migliora il decremento delle volumetrie complessive relative ai nuovi fabbricati e agli ampliamenti di quelli preesistenti: -12,9% nel 2014 contro il -29,1% del 2013.

Il volume medio passa dai 1.256 metri cubi del 2013 ai 1.240 metri cubi del 2014, mentre la superficie media dei fabbricati scende dai 426 metri cubi del 2013 ai 425 metri quadri del 2014.

Le abitazioni mantengono una dimensione media quasi inalterata: la superficie utile per unità abitativa sale da 85,8 metri del 2013 a 85,9 del 2014.

Il numero di stanze medio, pari a 3,6, non varia tra il 2013 e il 2014, mentre diminuisce quello degli accessori interni alle abitazioni (corridoi, bagni, ingressi etc.) che passa da 3,7 a 3,6 nel 2014.

Condizioni abitative delle famiglie italiane

Le famiglie italiane, tra affitto e utenze

Diamo uno sguardo infine alla condizione economica e ai consumi delle famiglie italiane legate alla casa.

Secondo l’ISTAT, nel 2015 il 18,0% delle famiglie italiane paga un affitto per l’abitazione in cui vive. La percentuale è minore nelle Isole (10,8%), quasi la metà rispetto al Nord Ovest e al Sud (entrambe al 20%). La spesa media effettiva per l’affitto è pari a 430,56 euro a livello nazionale e sale a 506,55 euro mensili nel Nord-ovest.

Poco più di 3,2 milioni di famiglie (circa il 17,7 % di quelle che vivono in case di proprietà) pagano un mutuo, con una rata mensile attorno ai 586,41 euro.

Qualche dato anche riguardo alle utenze domestiche: la bolletta del gas e combustibili è quella che incide maggiormente con una spesa media di 66,99 euro mensili e con valori superiori agli 81 euro nel Nord Italia, assorbiti in larga parte dal riscaldamento.

La seconda voce per peso sulle utenze e servizi domestici è occupata dall’energia elettrica (con una media di 47,87 euro al mese) che registra il valore massimo nelle Isole. La bolletta per la raccolta dei rifiuti è pari, in media nazionale, a poco meno di 20 euro mensili.

23 febbraio 2017

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