Social Housing: come affrontare la “questione abitativa”

La “questione abitativa” è attuale, e richiede interventi innovativi e decisi per essere risolta. Il social housing è un fenomeno che interessa proprio le abitazioni e l’accesso a queste da parte delle comunità.

Ma che cos’è, nei fatti, il social housing?

Cambia l’economia, cambiano i bisogni

Il contesto socio-economico italiano e degli stati europei è cambiato rapidamente nell’ultimo settennio: turbolenze finanziarie e lavorative hanno introdotto nuove necessità in capo ai cittadini, che si sono tradotte in una diversa richiesta immobiliare rispetto al passato. L’edilizia residenziale pubblica (ERP) provvede da tempo, sulla base di apposite graduatorie, ad assegnare abitazioni a canone agevolato ai nuclei familiari con minori disponibilità reddituali.

L’edilizia popolare, però, si è rivelata sempre meno adatta a incontrare l’enorme domanda, vista la crescita di categorie sociali con difficoltà nel trovare casa: è l’affermazione della “questione abitativa”, che coinvolge giovani coppie, studenti fuori sede, lavoratori costretti a spostarsi per periodi medio/brevi, lavoratori atipici, partite IVA, disoccupati. Tutte queste figure hanno alterato l’equilibrio tra domanda e offerta abitativa in maniera consistente.

Dall’edilizia libera all’edilizia residenziale-sociale

Oltre alla classica edilizia libera, dove l’offerta è determinata dai costruttori, e a quella popolare pubblica, che crea degli edifici in grado di accogliere le famiglie in difficoltà, si è inserita una terza forma: l’edilizia residenziale sociale. Questa si basa sull’iniziativa da parte di enti pubblici e/o privati che si accordano per creare nuove strutture in grado di accogliere la crescente richiesta.

La creazione del Sistema integrato dei Fondi Immobiliari per l’Housing Sociale (SIF) ha consentito di creare una risposta strutturata su scala nazionale alla domanda di alloggi, e ha accresciuto la collaborazione tra enti territoriali pubblici e soggetti privati. Questo sistema prevede la creazione di fondi locali destinati a supportare le iniziative di Housing Sociale promosse dagli stakeholder attivi sui territori e che rispondono a requisiti di interesse pubblico e sociale.

In quest’ottica, l’articolo 11 del D.L. 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni in legge n. 133/2008, ha previsto un piano nazionale di edilizia abitativa, denominato “Piano Casa”, con l’obiettivo di garantire su tutto il territorio nazionale i livelli minimi essenziali di fabbisogno abitativo per il pieno sviluppo della persona umana. ƒ

Investimenti etici su tutto il territorio

Anche grazie alla statuizione di questo sistema, si è andata rafforzando l’emersione in tutta Italia di fenomeni di social housing che offrono strutture immobiliari a basso impatto ambientale, moderne e a canoni agevolati.

A Milano, è recente la costruzione di uno dei modelli più innovativi di housing sociale in Europa, quello di Via Cenni. La collaborazione tra Fondo Immobiliare di Lombardia, Fondazione Housing Sociale e Comune di Milano ha portato alla costruzione di un complesso residenziale realizzato interamente in legno, dotato di 122 alloggi di classe energetica A proposti in locazione a canone calmierato e in locazione con patto di futura vendita. Il progetto, peraltro, ha visto l’innesto di spazi ricreativi e culturali dedicati ai giovani, principali destinatari, puntando anche allo sviluppo della persona e all’inclusione sociale.

Social Housing a Milano

Credits immagine: Fondazione Housing Sociale

L’operazione si è svolta in continuità con il recupero della Cascina Torrette di Trenno, situata all’interno dell’area  ristrutturata e aperta nella primavera del 2016. L’idea del progetto è nata dalla volontà di proporre abitazioni moderne, con tecniche costruttive all’avanguardia, in un’area che cerca di valorizzare il contatto tra area edificata e campagna, tra densità e rarefazione abitativa.

Milano rappresenta l’esempio di punta di cosa si può realizzare con il social housing, ma anche nel resto d’Italia realtà territoriali grandi e piccole si stanno attrezzando. La Regione Liguria ha infatti pubblicato il Ruev 2016, l’avviso pubblico volto a sostenere economicamente gli interventi di riqualificazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Il bando usufruisce di uno stanziamento di 1,83 milioni di euro, provenienti dalle casse regionali. Il bando, rivolto ai comuni liguri, consentirà di finanziare circa 10 progetti di social housing in tutto il territorio e sarà aperto dal 26 settembre al 28 ottobre 2016.

Anche a Roma fervono i preparativi, e grazie al Fondo di Housing Cooperativo sono stati stanziati 200 milioni di euro per la realizzazione di tre progetti che garantiranno circa 2.000 nuovi alloggi nel territorio capitolino. L’obiettivo è sempre quello di aumentare l’offerta abitativa, secondo criteri di sostenibilità ambientale, inclusione sociale e con prezzi accessibili per le categorie economicamente più deboli.

27 settembre 2016

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