Secondo Rapporto sul Mercato Immobiliare 2022 Nomisma

08.07.2022

Il conflitto bellico tra Russia e Ucraina si sta ripercuotendo sull’economia italiana, che era appena riuscita a recuperare terreno dopo gli ultimi anni segnati dalla pandemia da Covid-19. La volatilità dei mercati finanziari e, soprattutto, i rincari dell’energia e delle materie prime, hanno provocato un aumento dell’inflazione ai massimi storici.

È a questo quadro macroeconomico che fa riferimento il 2° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2022: in un momento di incertezza come quello odierno, come sta reagendo il mercato immobiliare italiano? Vediamo insieme le prospettive previste da Nomisma.

Le prime statistiche del 2022 avevano evidenziato un trend positivo nel settore immobiliare, con un incremento delle transazioni del +12% e un aumento semestrale dei prezzi delle abitazioni del +2,1%. Oggi, l’aumento dell’inflazione, provocato dalla guerra in corso, sta mettendo a dura prova la capacità economica del Paese e la fiducia delle famiglie. In questo quadro incerto, l’elemento che continua a stupire è il desiderio di casa, che si conferma un bene rifugio per gli italiani: sono oltre 3,3 milioni i nuclei che si dichiarano intenzionati ad acquisire un’abitazione.

Secondo Nomisma, l’enorme interesse delle famiglie per la casa farà ancora da traino per il comparto immobiliare, tanto che entro il 2022 sono previste circa 700mila compravendite. Nonostante ciò, il settore Real Estate, potrà subire un rallentamento dettato dal canale creditizio. Sebbene i tassi siano ancora contenuti, le banche hanno inevitabilmente percepito la criticità dello scenario economico e temono l’incertezza della futura solvibilità dei mutuatari. L’atteggiamento degli istituti di credito tenderà quindi a una maggiore prudenza, comportando una riduzione dei mutui già a partire dalla seconda parte del 2022 e in maniera più intensa nel 2023.

Nel mercato immobiliare residenziale continua il trend positivo post-pandemia, ma cambia la tipologia di abitazioni richiesta. Se negli ultimi anni le famiglie ricercavano case in zone periferiche, il ritorno graduale alla normalità ha ripristinato la centralità del capoluogo: con molta probabilità, saranno proprio questi a trainare l’andamento del settore.

Un ulteriore cambiamento, conseguenziale alla situazione economica, riguarderà anche l’andamento dei prezzi. Nel primo semestre del 2022 è stata registrata una crescita consistente, pari al 2,1%, con punte del 6,3% a Milano: si tratta di un risultato coerente con l’intensità della domanda e l’aumento delle compravendite. A fronte dello scenario macroeconomico presentato, bisognerà capire se i prezzi delle abitazioni manterranno questa tendenza favorevole o se si stabilizzeranno.

Più contenuto si preannuncia lo scenario del mercato immobiliare corporate, che dimostra una certa fatica a riportarsi sui livelli di investimento pre-pandemia. Il primo semestre del 2022 si è concluso con un volume di investimento di 6,1 miliardi di euro: un vero e proprio boom di capitali in entrata per il settore, con picchi nelle città di Milano, Roma, Verona, Siena e Bologna.

Gli uffici tornano a ricoprire il ruolo principale nell’asset allocation italiana, attirando il 37% dei capitali investiti, seguiti dalla logistica, con il 29%. Numeri positivi anche per quanto riguarda il segmento hospitality, che vede un ritorno da parte degli investitori, posizionandosi al terzo posto in termini di volume di investimento.

Cosa accadrà nei prossimi mesi? Secondo quanto emerso dal 2° Rapporto sul Mercato Immobiliare 2022, nonostante l’incertezza che sta caratterizzando l’economia globale, la domanda e l’interesse da parte degli investitori restano alti: si prevede una chiusura dell’anno positiva rispetto al 2021, anche se il secondo semestre potrebbe non essere dinamico come il primo.

Nel complesso, le possibilità di un arretramento non sono da ignorare, ma certo è che il settore immobiliare riuscirà a fronteggiare anche questa fase con positività, grazie all’enorme interesse delle famiglie italiane per la casa e al ritorno degli investitori corporate.

Vendi casa, con le carte in regola.