Dopo l’emergenza Covid-19, il settore real estate ha mostrato diversi scenari. Se il settore residenziale si è rivelato resiliente, il comparto degli uffici ha evidenziato la necessità di essere ripensato. Infatti, conseguentemente alla situazione sanitaria, lo smart working e il remote working si sono affermate come due modalità di lavoro efficienti e che sicuramente continueranno ad essere adottate dalle aziende anche nel post-pandemia. Eppure, l’ambiente lavorativo si sta dimostrando come uno dei temi più stimolanti su cui elaborare nuove prospettive. A confermare l’interesse nei confronti del settore uffici sono i dati raccolti nel Rapporto immobiliare non residenziale 2021: a presentare l’indice più alto, con riferimento alla quota di stock compravenduta, sono proprio gli uffici (1,49%).
Mutati nel loro aspetto e nelle loro caratteristiche, questi spazi continueranno a rimanere fondamentali per le città, per gli investimenti e i dipendenti. E, molto probabilmente, faranno parte di un processo evolutivo e avanguardistico di cui, a distanza di quasi due anni dallo scoppio del Covid, tutti necessitiamo.

Che si tratti di ristrutturare un edificio datato o di realizzarne uno ex novo, l’obiettivo ultimo del progetto deve essere garantire la qualità della vita nei suoi spazi. Come? Attraverso un approccio olistico alla salute e al benessere: è quanto dichiara Ben Van Berkel, architetto di fama internazionale e co-fondatore dello studio olandese UNStudio.
Secondo la sua visione, la progettazione innovativa degli uffici del futuro deve tenere in considerazione ogni aspetto del vissuto in questi spazi: dalla luce naturale al comfort termico, dalla possibilità di movimento a quelle per il ristoro, ma soprattutto a fattori quali benessere mentale dei dipendenti e interazione sociale, senza dimenticare l’inclusione delle nuove tecnologie e del digitale.
Ci si è resi sempre più conto di quanto l’ambiente lavorativo includa in sé un importante fattore umano, andando a soddisfare una forte esigenza sociale. Infatti, quello che più è venuto a mancare in questi mesi scanditi dallo smart working è proprio la socializzazione sul luogo di lavoro. Non basterà offrire una scrivania, ma sarà necessario garantire uno spazio in cui le persone possano sentirsi accolte, ascoltate e parte di un gruppo coeso, capace di stimolare la creatività e i rapporti umani.
Gli ambienti lavorativi dovranno essere quindi ripensati in base alle esigenze dei lavoratori, tenendo in considerazione anche l’impatto sull’ambiente. Infatti, gli edifici, oltre a garantire la cura e il benessere psicofisico dei dipendenti, dovranno garantire la massima efficienza energetica, sposando i principi dell’economia circolare. A fungere da esempio è il progetto per la valorizzazione di un edificio di Seoul: Hanwha Headquarter building, sede di un’importante società operante nel mercato dei pannelli solari, la cui nuova facciata produce energia grazie a un sistema di pannelli integrati. È questo uno dei modelli da imitare: una realtà capace di esprimere in toto la propria identità e le proprie ambizioni sin dagli spazi che la ospitano. A Milano, invece, in area Parco Lambro, nasce “Welcome, feeling at work”: l’ufficio biofilico del futuro, firmato da Kengo Kuma & Associates, in cui vita e lavoro sono in perfetta simbiosi con la natura e la sostenibilità.
Altro fattore rilevante per il futuro degli uffici è quello tecnologico. Il progresso e la corsa alla digitalizzazione ha permesso a moltissime persone di poter lavorare ovunque, solo grazie a una connessione Internet: gli uffici dovranno dunque essere in grado di offrire ai dipendenti valide alternative e tecnologie sempre più all’avanguardia, in modo da garantire rendimenti migliori rispetto al lavoro da remoto.
Insomma, la sfida in atto è quella di riuscire a realizzare edifici in grado di soddisfare le esigenze emotive dei lavoratori e di stimolarne la mente. Benessere, salute, tecnologia, sostenibilità e umanità: sono queste le fondamenta sulle quali saranno eretti gli uffici del domani, grazie anche al contributo dei giovani dipendenti, desiderosi di poter migliorare la società e fare dell’ambiente lavorativo un luogo creativo nel quale condividere diverse opportunità.