Quanto costa vendere casa nel 2023?

10.07.2023

Quando si decide di vendere casa, è sempre importante considerare i costi correlati.

Da cosa dipendono? I fattori da prendere in considerazione sono tanti, come ad esempio la posizione della proprietà, il valore di mercato attuale, le spese legali e quelle connesse all’agenzia immobiliare. Comprendere questi costi in anticipo può aiutare a pianificare il processo di vendita e a evitare spiacevoli sorprese finanziarie.

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In questo articolo forniremo una panoramica generale sui diversi costi di vendita di una casa, per aiutarti a prendere decisioni consapevoli e informate.

 

Spese preliminari

Per poter effettuare una compravendita vantaggiosa, è sempre consigliabile sistemare, sia da un punto di vista estetico che tecnico, la casa in vendita. Tali spese, definite “di preparazione”, comprendono una serie di interventi volti a migliorare l’aspetto e le condizioni generali dell’immobile, al fine di attrarre potenziali acquirenti e ottenere un prezzo di vendita più elevato. Il costo può variare notevolmente in base al tipo di intervento e alla dimensione della casa.

Uno degli aspetti che più spesso viene preso in considerazione riguarda l’efficienza energetica dell’abitazione: una casa di classe energetica alta, infatti, avrà probabilmente un valore più alto nel mercato. Per capire quali sono gli investimenti più remunerativi in questo senso, è fondamentale richiedere l’Attestato di Prestazione Energetica dell’immobile.

 

Tassazioni prima casa

Il più delle volte, per vendere una casa è necessario adempiere al pagamento di tasse associate. Tuttavia, in alcuni casi è possibile esserne esenti: se si decide di vendere la prima casa – intesa come la dimora abituale, che coincide generalmente con la residenza anagrafica – dopo 5 anni dall’acquisto, non si incorre nel pagamento di una plusvalenza o di altre imposte (tale regola è applicabile anche alle abitazioni che hanno beneficiato del bonus prima casa).

Al contrario, se l’immobile viene venduto entro i primi 5 anni dall’acquisto, si dovrà pagare una plusvalenza corrispondente alla differenza tra il prezzo di vendita e il costo di acquisto dell’immobile; questa misura, soggetta a tassazione da parte dell’Agenzia delle Entrate, è stata introdotta per evitare speculazioni immobiliari.

La plusvalenza, a seconda delle preferenze, può essere tassata in due modi:

  • Tassazione ordinaria: la plusvalenza, inserita nella dichiarazione dei redditi, è pagata in base agli scaglioni di reddito previsti dall’Agenzia delle Entrate.
  • Tassazione separata: si può optare per il pagamento di un’imposta sostitutiva del 26% tramite una dichiarazione apposita del notaio, segnalata nell’atto di vendita dell’immobile. In questo caso, l’imposta viene anticipata dal venditore e il notaio si occupa del versamento all’Agenzia delle Entrate.

 

Tassazioni in una successione immobiliare

Se l’intenzione è quella di vendere un immobile ereditato, è necessario innanzitutto effettuare, entro un anno dalla data di decesso del proprietario, la dichiarazione di successione: se si intende procedere con la vendita dell’immobile, è infatti fondamentale accettare formalmente l’eredità.

Le imposte da pagare includono la tassa di successione (calcolata su aliquote che variano a seconda del grado di parentela dell’erede), l’imposta catastale (1% del valore dell’immobile), l’imposta ipotecaria (2%) e altre tasse minori come l’imposta di bollo e i tributi speciali.

 

Altri costi aggiuntivi

In generale, durante la vendita di un immobile, molte sono le spese legate all’utilizzo dei servizi notarili e alla registrazione degli atti. Secondo l’articolo 1475 del Codice Civile però, se non è stato pattuito diversamente, le spese notarili di un venditore privato sono a carico dell’acquirente e includono:

  • l’imposta catastale di 50 euro;
  • l’imposta ipotecaria di 50 euro;
  • l’imposta di registro che corrisponde al 9% del valore catastale dell’abitazione;
  • l’imposta sul valore aggiunto che varia dal 4% per la prima casa fino al 22% per un immobile di lusso.

Inoltre, se si decide di affidarsi a un’agenzia immobiliare per la vendita della proprietà, è importante considerare la provvigione che l’agente immobiliare matura al momento della conclusione dell’affare.

A livello economico, ogni accordo tra venditore e agenzia è diverso, ma generalmente la provvigione è interamente a carico del venditore e può variare dal 2% al 4% (più IVA) del valore di vendita dell’immobile

 

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La finalità di questo contenuto è puramente informativa e non ha alcun valore prescrittivo. Per un’analisi approfondita e personalizzata, è sempre consigliabile richiedere una consulenza professionale.