Il tema della sostenibilità è sempre più centrale in numerosi ambiti della vita e, in particolar modo in campo immobiliare, ha assunto un ruolo da protagonista. I consumi energetici e l’impatto ambientale sono diventati fattori davvero fondamentali quando si tratta di scegliere la casa in cui vivere, portando sempre più alla ribalta il concetto di “casa ecosostenibile”. Quali sono le caratteristiche ricercate dagli acquirenti, anche in relazione al contesto italiano, e al patrimonio immobiliare ancora piuttosto arretrato dal punto di vista dell’efficienza energetica? Proviamo a dare una risposta a questi quesiti.
Case ecosostenibili: la situazione italiana
Negli ultimi anni, italiani più attenti alla sostenibilità degli immobili
Indubbiamente negli ultimi anni c’è maggiore attenzione da parte degli acquirenti nei confronti della sostenibilità, che sembrerebbe portare a preferire immobili nuovi rispetto a quelli datati, soprattutto per via dei consumi ridotti.
A influire su questa nuova sensibilità, sicuramente l’esperienza del lockdown, quando gli immobili nuovi sono stati particolarmente apprezzati grazie al risparmio energetico che sono stati in grado di garantire durante i mesi di confinamento, quando improvvisamente ci si è ritrovati a trascorrere molto più tempo in casa rispetto alla norma. Non a caso, gli italiani dichiarano di essere disposti a pagare il 20% in più per una casa più efficiente.
Una preferenza di cui si fa testimone l’andamento dei prezzi del nuovo, che nel corso del 2021 sono cresciuti più in fretta rispetto a quelli dell’usato (+1,7% vs +1,2% in confronto al 2020, secondo il primo Rapporto Immobiliare Nomisma 2022).
Inoltre, l’innalzamento generale dei prezzi nelle grandi città d’Italia, oltre alle nuove esigenze nate nel post-Covid, sta spingendo sempre più persone a prediligere periferie e località fuori dai grandi centri per l’acquisto della propria abitazione. I motivi? L’offerta di immobili di nuova costruzione è più ampia ed economica rispetto a quella delle città, oltre a una maggiore semplicità nel trovare case indipendenti e dotate di spazi aperti, caratteristiche riscoperte dagli italiani durante il lockdown.
Gli incentivi messi a disposizione dallo Stato per svolgere lavori di efficientamento a condizioni vantaggiose sembrano comunque poter rappresentare una leva a sostenere anche il mercato dell’usato, sia in termini di acquisto che di vendita. Chi desidera vendere un immobile datato sa che potrà contare – dopo aver intrapreso anche solo piccoli interventi di ristrutturazione ed efficientamento – su una valutazione molto migliore (anche del 10% in più) e con tutta probabilità su tempi di vendita ridotti. Allo stesso modo, i bonus potrebbero rappresentare un incentivo ad acquistare un immobile più datato, da ristrutturare, ma che per le sue caratteristiche intrinseche – posizione, luoghi d’interesse nelle vicinanze, esposizione, ecc. – rappresenta un’occasione più appetibile rispetto a un immobile nuovo.
Locazioni: qual è l’impatto della sostenibilità?
È ancora troppo presto per trarre considerazioni ufficiali sull’andamento delle locazioni residenziali a scopo abitativo, business duramente colpito dal lockdown, dallo smart working e dalla didattica a distanza, che hanno impattato in particolar modo sul mercato delle grandi città. Ciò che può rappresentare una speranza per la ripresa del comparto, è il graduale rientro in presenza sul posto di lavoro o di studio, ma per avere risposte più concrete bisognerà osservare l’andamento della pandemia.
Sicuramente da tenere d’occhio, anche come scelta di vita sostenibile, le nuove tendenze dell’abitare nell’ottica dello “sharing” su cui gli investitori stanno puntando in campo immobiliare: co-living e serviced-apartment, ma anche il senior living, che – nell’ottica di condividere spazi e servizi all’interno di strutture attrezzate di ogni servizio – sicuramente incarnano un modello di vita più virtuoso e sostenibile.
Quali sono le prospettive per l’Italia e il suo patrimonio immobiliare?
Soprattutto in ottica di acquisto, gli italiani sembrano aver acquisito negli ultimi anni sempre maggiore sensibilità al tema dell’efficientamento energetico. A dimostrarlo, anche le richieste per accedere al Superbonus: a un anno dall’introduzione dell’incentivo, erano infatti oltre 37.000 le domande, pari a 5,68 miliardi di investimenti accettati al 31 agosto 2021. Incentivi che dovranno continuare a incoraggiare gli italiani nella svolta green, soprattutto se si dovesse avverare la proposta dell’UE di vietare la vendita e l’affitto di immobili energivori nei Paesi parte dell’Unione, per arrivare entro il 2050 a soli edifici a emissione zero.
14 aprile 2022
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