In vista delle Olimpiadi Invernali del 2026 che si terranno in parte a Milano e in parte a Cortina, il capoluogo lombardo si prepara per accoglierle in modo sostenibile e innovativo. È già in atto una vera e propria trasformazione urbana con progetti green, rilancio della mobilità e socialità tra i quartieri. I lavori non coinvolgeranno solo il villaggio olimpico e le strutture che ospiteranno i giochi: tutta Milano alza lo sguardo e guarda già al futuro. Vediamo quali saranno i progetti e quali le zone maggiormente interessate.

Milano e Cortina si aggiudicano la XXV edizione dei Giochi Olimpici Invernali, uno tra gli eventi più importanti per gli sportivi, ma anche per le città che ospitano la competizione. In particolare, questa edizione, rispetto alle precedenti, promuove un concetto più innovativo per quanto riguarda gli spazi che ospiteranno le gare, che prevede solo l’8% delle costruzioni ex novo, in favore di una riqualificazione delle strutture preesistenti.
Un principio sostenibile, in linea con i 40 punti chiave stabiliti nell’Olympic agenda 2020 e con la terza missione fissata nel PNR. Secondo il Piano, l’obiettivo è un sistema di infrastrutture moderno, sostenibile e capace di rendere la mobilità meno impattante per l’ambiente entro il 2026.
Milano si sta preparando alle Olimpiadi mostrando un particolare slancio a progetti green mirati a una consistente riqualificazione urbana degli spazi già esistenti.
L’esempio più calzante riguarda il restyling di Santa Giulia, nella zona sud est di Milano, dove sorgerà un nuovo quartiere residenziale sostenibile. Con percorsi pedonali e ciclabili, scuole di ogni grado, un parco di 360.000 mq e una tranvia realizzata usando tecnologie all’avanguardia, il quartiere è destinato a essere uno dei centri nevralgici delle Olimpiadi. Inoltre, a Santa Giulia saranno realizzate l’Arena per le Olimpiadi firmata David Chipperfield e il “Bosco della musica”, il nuovo Campus del Conservatorio Giuseppe Verdi.
Per la realizzazione del villaggio olimpico, invece, è stato scelto l’ex scalo ferroviario di Porta Romana, il cui progetto di riqualificazione prevede la trasformazione in un parco di strutture da ben 100.000 mq. Terminati i giochi, lo spazio sarà convertito in un complesso di residenze, uno studentato e servizi di social housing.
Milano, più che alle forme, punta soprattutto al benessere dei cittadini attraverso la sostenibilità, come dimostrano progetti come ARIA, firmato da Redo Sgr, che prevede la riqualificazione dell’ex Macello in un polo culturale e residenziale totalmente “carbon negative”.
Un altro intervento è il “LOC – Loreto open community”, che trasformerà Piazzale Loreto in luogo di aggregazione sociale a misura d’uomo, con uno spazio destinato a concerti, attività sportive, manifestazioni e percorsi ciclopedonali alberati. Dropcity, invece, è il progetto per il centro del design e dell’architettura che prenderà vita nelle gallerie sotterranee della Stazione Centrale.
Ma le principali rigenerazioni riguardano Sesto San Giovanni e l’ex area Expo di Rho Fiera. Milanosesto è un progetto da 1,5 milioni di mq, caratterizzato da una stazione disegnata da Renzo Piano e un distretto ospedaliero affidato alla progettazione di Mario Cucinella, e ancora uffici, residenze, hotel e uno studentato. Sullo sfondo, LAND, il progetto del futuro distretto tecnologico che sorgerà sull’area EXPO: un quartiere interamente senza auto, con residenze green, servizi sostenibili, aziende e istituzioni legate al mondo delle biotecnologie.
La riqualificazione urbana non può tralasciare la progettazione di nuove modalità di spostamento e socialità, favorendo il lavoro agile, riducendo le distanze, riscoprendo la dimensione dei quartieri e incentivando spostamenti più brevi. L’obiettivo è ridefinire l’uso delle città e degli spazi pubblici per diminuire l’impatto ambientale.
Via libera alla costruzione di piste ciclabili e a interventi di moderazione del traffico, favorendo zone 30, soprattutto nei quartieri fuori dalla circonvallazione filoviaria.